lunedì 19 maggio 2008

aldilà delle strisce


Quasi tutti gli Italiani hanno un mezzo di trasporto privato. Quasi. Tutti gli italiani, invece, hanno i piedi. Tutti. Usano i piedi anche gli automobilisti che, una volta posteggiato il mezzo motorizzato o una volta scesi dal mezzo pubblico, si recano a piedi verso la meta del loro tragitto. C’è poi chi, a piedi, svolge il suo lavoro.
Insomma tutti siamo pedoni. Per diletto, per lavoro, per necessità. Ma quanto vengono rispettati i pedoni nelle città italiane? Abbastanza (al nord); poco (al centro); molto poco (al sud), quasi niente (nelle isole), niente (a Palermo)
L’ultima frontiera dello spregio dei pedoni sono le strisce pedonali ed il semaforo. Le ultime statistiche sugli incidenti rivelano che il 12,4% delle vittime sono pedoni ed il 30% di questi vengono uccisi sulle strisce pedonali
Osservando un incrocio con semaforo a Palermo ci accorgiamo che la linea di sosta di auto e motoveicoli è sempre “aldilà” delle strisce pedonali. Quindi il pedone , anche con il verde dalla sua, non può mai attraversare tranquillo.

In un documento “reale” del RACI” (Reale Automobile Club d’Italia), realizzato in collaborazione con il Comune di Modena, si elencano le 10 regole che un pedone deve seguire per aumentare il suo livello di sicurezza. Un vero e proprio decalogo che è d’estrema attualità. L’evoluzione dell’automobile chiedeva di sensibilizzare la cittadinanza. Già allora avevamo la coscienza di sollecitare l’osservanza dei regolamenti stradali, come un atto di solidarietà sociale, oggi dimenticata. Un decalogo per il pedone, da rileggere facendolo proprio:
1 - Cammina sempre sui marciapiedi anche se devi allungare il percorso
2 - La strada è oggi fatta prevalentemente per i veicoli. Attraversala soltanto quando è indispensabile e con prudenza
3 - Attraversando la strada non essere mai distratto né col pensiero né con lo sguardo
4 - Attraversa la strada ad angolo retto e quando è libera
5 - Non attraversa la strada immediatamente prima o dopo il passaggio di un veicolo, in particolare se si tratta di un tram
6 - Agli incroci attraversa la strada esattamente nel punto indicato dai bulloni e dalle strisce bianche
7 - Osserva scrupolosamente i segnali che regolano la circolazione stradale. Potrai attraversare la strada solo quando il fanale dà il segnale verde
8 - Non indugiare sulle cantonate
9 - Non dimenticare che su strade bagnate e lisce, i veicoli difficilmente possono arrestarsi con prontezza
10 - Quando usi i mezzi di trasporto pubblici non scendere o salire, quando il veicolo è in corsa.
Osserva scrupolosamente il presente decalogo se non vuoi mettere a pericolo la incolumità tua e quella degli altri.

(amedeo contino)

martedì 13 maggio 2008

un sistema per fare soldi


Torniamo a parlare delle zone ZTL, oramai attive in tante città d’Italia. E della tassa per entrarvi con la propria autovettura. Tutte le contraddizioni di questa manovra portano ad una sola conclusione: è un sistema per fare soldi da parte di comuni che non riescono più a coprire le spese di gestione.

Tutti i cittadini coinvolti sanno che l’inquinamento non cesserà; che lo stesso inquinamento aumenterà quanto meno nelle zone periferiche e che del provvedimento si avvantaggeranno, tra gli altri, le case produttrici di automobili che sospetto abbiano spinto per l’adozione di questa soluzione (non soluzione) del problema dell’inquinamento da gas di scarico. Poi il Sig Marchionni passerà per essere un grande manager.

Detto questo, io penso che le stesse amministrazioni comunali potrebbero addolcire la pillola se utilizzassero almeno una parte delle cospicue entrate per azioni che potrebbero VERAMENTE ridurre l’evento inquinante. Scegliere tra le seguenti:

1. acquistare molti autobus per il trasporto cittadino
2. vendere a prezzi scontati abbonamenti annuali per i mezzi pubblici
3. istituire molte zone verdi al posto dei centri commerciali progettati
4. piantare molti alberi lungo le strade cittadine
5. aumentare il numero dei taxi e ridurne le esose tariffe
6. realizzare piste ciclabili sicure
7. liberare i marciapiedi dalle automobili posteggiate
8. vietare la circolazione in città dei SUV

martedì 6 maggio 2008

piccoli e attraenti negozietti

Ho scoperto perché Parigi è bella : non ci sono centri commerciali. E non ce ne sono perché sono vietati. E sono vietati perché , dicono i francesi, strozzerebbero il piccolo commercio. E, in più, sono mostruosi. Inoltre il piccolo commercio è essenziale per mantenere una metropoli a “misura d’uomo”. E ancora , i centri commerciali incrementano mostruosamente il traffico delle automobili private.
In Italia tutto questo verrebbe considerato come un ostacolo alla modernità ed allo sviluppo. Un limite alla crescita dell’occupazione ed un' offesa personale ad architetti ed ingeneri nostrali che non sono costretti ad essere dei geni per progettare grossi parallelepipedi in cemento (forse armato) dentro cui piazzare geometrici scomparti per la vendita di ogni bene di consumo.
Diverso sarebbe il loro impegno (professionale e culturale) se, per ottenere la stessa parcella, dovessero progettare (o ristrutturare) centinaia di piccoli e attraenti negozietti da armonizzare negli splendidi centri storici della nostre città o da inserire nelle squallide periferie dove creerebbero un “traffico pedonale” umanizzante e poetico.



(pierre lo dico)

venerdì 2 maggio 2008

Vespa World Days

24, 25 , 26 e 27 aprile 2008, Vespa World Days a Cefalù. Ci siamo stati e vogliamo documentarlo con una sola immagine.

E' la vespa siciliana di Francesco Lo Gaglio di Partinico (PA).