lunedì 2 marzo 2009

in difesa degli impiegati pubblici


Quante volte vi siete lamentati della burocrazia?

Quante volte vi è sembrata assurdamente lunga l’attesa per ottenere un documento?

Quante volte avete girato uffici “inutili” prima di incontrare (a volte per caso) quello che cercavate?

Quante volte vi hanno perso i documenti che avevate spedito?

Quante volte un funzionario vi ha detto che il collega che si occupa della pratica è assente?

Quante volte vi hanno chiesto documenti che poi sono risultati inutili?

Eccetera, eccetera, eccetera.

Per quanto elevati possano essere i numeri di risposta a queste domande, gli stessi numeri sono nulla rispetto a quelli che potrebbe dare un pubblico dipendente nell’esercizio della sue funzioni.

Mi spiego.

Ogni cittadino si trova, a volte, o anche spesso, a dovere fronteggiare i ritardi e le incongruenze della pubblica amministrazione.
Ma a volte e spesso sono meno di sempre. Ed è il dipendente pubblico infatti che si trova sempre, di fronte, il muro della burocrazia.
Tutti i giorni e tutte le ore del giorno.
E’ il suo lavoro.

Si, la cosa sembra clamorosa , ma è proprio così . L’impiegato pubblico è la prima vittima della burocrazia.

Egli, infatti, nell’esercitare le sue funzioni , ogni giorno deve affrontare ritardi, vizi, lungaggini e inefficienze di altri uffici con cui deve interloquire per svolgere il proprio lavoro.

A questo si aggiunga che lo stesso impiegato pubblico, a volte e spesso, si trova ad affrontare la burocrazia come “semplice cittadino”

Ma non è finita qui.

Quando il povero impiegato la sera , affranto, esce dal suo ufficio e decide di rilassarsi con gli amici al bar o in pizzeria, troverà sempre qualcuno di questi amici che lo riterrà responsabile della pesante giornata passata in fila al comune per rinnovare la carta di identità.

(amedeo contino)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sembra un spirale senza via di uscita.
Ma sicuramente deve esserci un
modo di liberare (o ridurre) il
tasso di burocrazia per tutti.

zio Bill

Anonimo ha detto...

Torti e ragioni non stanno mai da una parte sola, è vero. Perché, però, l'impiegato è, anche a ragione, qualche volta scortese, perché, non sempre, tratta l'utente con una sufficienza che non ha uguali, perché non si rende conto che c'è tanta ignoranza in giro, tanti "sentito dire", eccetera? E' vero che c'è molta burocrazia, ma, se l'impiegato è vittima stipendiata, il banale cittadino-utente che cosa è? il carnefice? E perché?
s.

Anonimo ha detto...

E' una guerra tra poveri.

zio Bill

Anonimo ha detto...

perchè poveri?

fabio

Anonimo ha detto...

Perche' entrambi vittime della
burocrazia.

zio Bill