sabato 18 novembre 2017

i muri erano muri


E' una cosa di cui non tutti si sono accorti: ogni volta che in Tv c'è uno stacco pubblicitario, il volume aumenta "in automatico". Ed il messaggio pubblicitario, così invadente per la sua frequenza, diventa anche (subdolamente) invadente per il suo volume. E' una ulteriore ed eclatante prova che oggi tutti noi siamo considerati dei meri consumatori. Alto che cittadini, altro che gente, altro che opinione pubblica
Il problema della pubblicità invadente è tanto eclatante quanto sottostimato. Sottostimato sopratutto da coloro che dovrebbero pensare al bene comune. Ma eclatante è anche il fatto che se un cittadino (pardon..consumatore) alza la voce per lamentarsi ecco che gli si dice che la pubblicità serve, che senza pubblicità addio film o partite in tv; che senza pubblicità si perdono dei posti di lavoro e via discorrendo. E' ovvio che queste sono tutte giustificazioni di minchia!

Ricordo che la prima volta che andai in Russia, a Leningrado (ex e attuale San Pietroburgo) quello che più mi colpì fu la totale assenza di pubblicità per le strade. La città appariva avvolta in un romantico alone protettivo, quasi in bianco e nero (visto anche il clima) e fui pervaso da un senso di tranquillità e di serenità.

La città era unica. Nessun'altra città al mondo poteva essere uguale a Leningrado. Nessuna città al mondo infatti poteva avere quelle strade, quei palazzi, quei muri , quegli alberi, quei lampioni, quei marcipiedi , quelle vetrine dei negozi, quegli stadi, quelle piscine, quelle palestre, quei cinema, quei parchi : belli o brutti che fossero.

La stessa cosa mi successe pochi anni dopo, visitando le città povere dell'entroterra della Tunisia. Altra atmosfera, altro clima (politico e meteorologico), altro tutto. Ma il senso di serenità che avvertii fu lo stesso. Mi sentivo più presente, più vivo. Diciamo meno oppresso e condizionato da tutti quei suggerimenti gridati, giganteschi e colorati.

Era bello pure scoprire per caso un chiosco , un bar, un ristorante, un angolo caratteristico o un negozietto originale, piuttosto che esservi condotto per forza da tutti i suggerimenti gridati e sponsorizzati dal tour operator , dalla guida, dallo spot visto in TV o dal cartellone gigantesco e ammiccante che copre la facciata intarsiata di un antico palazzo.

Visitate oggi le città. Quasi tutte le città del mondo: ogni cosa è nascosta, deturpata, e trascurata dalla pubblicità che le usa semplicemente come supporto o, peggio, come pubblicità di se stessa. Si usa la splendida inferriata di uno splendido parco per apporvi un cartellone con reclame che sarà visto da tutti quelli che vanno a visitare lo splendido parco.

Non rimpiango certo il regime sovietico, o la povertà dell'entroterra maghrebino, ma , cribbio!, ci sarà una via di mezzo, no?

E torniamo alla pubblicità in TV. Negli anni 60 e 70 con la Tv in BN, i programmi erano riconoscibili e di qualità; raramente (credo mai ) venivano interrotti dalla pubblicità. Non certo i film, non certo le partite. La pubblicità che ora, addirittura, si permette di urlarci; si perchè la pubblicità non urla, ma CI urla. E ci urla perchè non gli basta più mostrarci il prodotto, no, ci urla per impor-ci il suo prodotto.

Eppure negli anni '60 e 70 i beni prodotti si vendevano come oggi e molto più di oggi. C'era addirittura il boom dei consumi! Ma la pubblicità era molto, ma molto discreta. Qualcuno rifletta su questo.

Ebbene, negli Stati Uniti, patria di questa tragedia che è la pubblicità, qualcuno si è accorto che si sta esagerando e ora (ma sarà troppo tardi?) tentano di fare qualche passo indietro. Il Parlamento USA nel 2012 aveva  promosso una legge per impedire l'innalzamento automatico del volume del televisore durante gli spot. Poi non se ne fece nulla. Che volete! Gli USA sono lapatria del consumismo e del marketing e della pobblicita, non possiamo sperare che in questo campo siano loro ad eliminare questo elemento di barbarie!



pippo vinci

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Per non parlare dei messaggi subliminali alla tv di cui si parlava anni or sono e di cui oggi non si parla più.
Immagini che apparivano per frazioni di secondo durante una trasmissione di cui consciamente non ci si accorgeva, ma che il nostro cervello arrivava ad afferrare per poi accendere la lampadina in un supermercato davanti a quel prodotto e così indurci ad acquistarlo.
berso

Anonimo ha detto...

Effettivamente ci urlano addosso, e un modo per attirare l'attenzione come i banner durante le partite con segnali audio che inevitabilmente attirano l'attenzione....
Fortunatamente i messaggi subliminali vennero usati e sperimentati solo al cinema alla fine degli anni 50, con 1 fotogramma ogni tanto di una nota bevanda ed effettivamente ci furono riscontri sui consumi, ma non credo che oggi si usi più.
Può capitare che nei film vengano usati prodotti dove si vede chiaramente la marca, quasi ostentando il prodotto (eclatante è il film THE TRUMAN SHOW) e quelli generalmente sono gli sponsor che poi appaiono nei titoli di coda...
Capita anche che si debba cancellare il logo o rendere irriconoscibile un altro prodotto per evitare problemi legali....
Comunque ben poco si fa per ridurre
gli spazi e le interruzioni...anche se oramai riusciamo quasi a conviverci, anzi a volte se guardi film sul satellitare capita di sentire quasi la necessità di una pausa, magari anche solo per andare a prendere un bicchier d'acqua....
Stessa cosa o forse peggio è a mio avviso la campagna stampa, ho rinunciato da tempo a riviste femminili dove è davvero impossibile scindere la pubblicità dall'articolo e dove ti ritrovi comunque la metà del giornale che potresti buttare perchè esclusivamente pubblicità.
Discorso a parte per i cartelloni pubblicitari per strada, a volte imbarazzanti, invadenti, pericolosi
come dimostrato anche in un programma televisivo, dove impediscono addirittura la visuale agli automobilisti....
mah che dire....siamo in pieno consumismo se non hai, non sei....
a costo di finanziamenti continui per stare al passo... si rifletta anche su questo....

Annie

Anonimo ha detto...

mi colpisce la frase relativa al boom dei consumi durante gli anni 60 e 70 quando la pubblicità non era così invadente come oggi. In effetti non è una considerazione da poco e ci sarebbe da farci sopra studi, seminari e convegni.
Mmi sento però di dire che negli anni 60 e 70 si faceva molta pubblicità su prodotti utili (tipo lavatrici) oggi l'invasione è sopratutto per "suggerirti" prodotti di cui si può fare tranquillamente a meno. Urlano forse per questo?
Luca

Anonimo ha detto...

ci urlano perché ci mancano di rispetto... dovremmo cominciare a spegnere la TV, almeno quando partono quei cinque o dieci minuti infernali di pubblicità...
Antonella

Anonimo ha detto...

Provate ad usare il messaggio pubblicitario per ricordare cosa NON COMPRARE MAI !!
Io ho cominciato a farlo e diffondo questo metodo fra tutti quelli che conosco, forse servirà a qualcosa, sicuramente mi fa sentire molto meglio

Home Elevators New Haven ha detto...

Grreat post thankyou